Il Film
L’intrusa è ambientato in una zona di Napoli in cui la presenza della camorra o comunque della malavita organizzata è più pesante. Giovanna vi ha fondato il centro “La Masseria” in cui molte mamme del quartiere portano volentieri i bambini per sottrarli alla strada, al degrado, alle logiche camorriste e per immergerli in un ambiente moralmente sano in cui sviluppare, attraverso il gioco, la creatività e l’attitudine a una vita onesta. Si tratta di una struttura, fondata in larghissima misura sul volontariato, di aiuto alle famiglie che - pur senza proclami - non vogliono accettare il clima imposto dalla camorra divenendone sostanzialmente complici. Un giorno in quest’oasi di pace arriva Maria con i suoi due bambini. Maria è la giovanissima moglie di un camorrista arrestato per l’omicidio di un innocente. Si pone, in tutta la sua drammaticità, un quesito di difficile soluzione almeno per l’amore verso il prossimo di cui è intriso il pensiero di Giovanna: accogliere (e quindi aiutare) o no quest’ospite inattesa e indesiderata?
scheda critica a cura di Salvatore Longo
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