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Programma |
2018
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19 Novembre L'Atalante
Regia: Jean Vigo; con: Michel Simon Dita Parlo, Jean Dasté Gilles Margaritis
Origine: Francia, 1934, Durata: 89’
Un capolavoro che scuote ogni nozione consolidata sul cinema. significativo di una certa epoca. Non si può prescindere dalla vicenda personale del regista Vigo, morto ventinovenne di tubercolosi, prima di finire il film.
Versione originale con sottotitoli, restauratoa in 4K nel 2017 da Gaumont in collaborazione con Cinémathèque française e The Film Foundation con il supporto di CNC presso i laboratori L'Immagine Ritrovata e L'Image Retrouvée a partire da nitrati originali di prima generazione
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Regia: Laura Bispuri; con: Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Sara Casu
Origine: Italia, 2018; Durata: 100’
Tre eccellenti protagoniste per un'opera che esplora con profondità il mistero della maternità.
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Regia: Joe Wright; con: Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup
Origine: Gran Bretagna, 2017; Durata: 114’
Un'inventiva romantica e un'efficace qualità delle perfomance per un thriller politico seccamente seduttivo
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Regia: Sebastián Lelio; con: Luis Gnecco, Francisco Reyes, Daniela Vega, Amparo Noguera, Aline Kuppenheim
Origine: Cile, Germania, 2017; Durata: 104’
Un film importante che ci ricorda che esistono dei diritti umani che debbono essere rispettati e tutelati. Oscar 2018 per il miglior film straniero.
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Regia: Annemarie Jacir; con: Mohammad Bakri, Saleh Bakri, Maria Zreik, Tarik Kopty, Monera Shehadeh
Origine: Palestina, 2017; Durata: 96’
Un viaggio urbano attraverso la Nazareth dei "palestinesi invisibili" tra sottomissione a Israele ed esilio all'estero
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2019
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Regia: Antonio e Marco Manetti; con: Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso
Origine: Italia, 2017; Durata: 134’
Musica, danza, pittura, scultura, narrazione, teatro, cinema, recitazione si fondono in maniera indistinta e primordiale nella sceneggiata sentimentale dei Manetti, liberando a pieno campo la creatività da ogni forma di costrizione dei singoli mezzi espressivi.
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Regia: Iram Haq; con: Maria Mozhdah, Adil Hussain, Ekavali Khanna, Rohit Saraf
Origine: Norvegia/Germania/Svezia, 2017; Durata: 106’
Quando il conformismo sociale detta l'agenda dei comportamenti nella comunità di immigrati Pakistani. Film autobiografico: la regista (nata nel 1976) all'età di 14 anni è stata rapita dai suoi familiari e lasciata in Pakistan per un anno mezzo solo perché aveva soprattutto amici norvegesi e non voleva piegarsi all'idea di non potersi comportare come loro.
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Regia: Greta Gerwig; con: Tracy Letts, Timothée Chalamet, Saoirse Ronan, Odeya Rush,
Origine: USA, 2017; Durata: 94’
Un'opera generazionale e universale, capace di comunicare al di là delle barriere culturali
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Regia: Andrey Zvyagintsev; con: Yanina Hope, Varvara Shmykova, Maxim Stoianov, Marina Vasilyeva
Origine: Francia/Russia, 2017; Durata: 127’
Zvyagintsev conferma il suo straordinario potenziale in un dramma familiare che si fa opera di denuncia di un'intera società
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Regia: William Oldroyd; con: Paul Hilton, Naomi Ackie, Ian Conningham, Golda Rosheuvel
Origine: Gran Bretagna, 2017; Durata: 89’
Ritratto di una dark lady ingenua e perversa, un efficace studio di carattere e di trasformazione da vittima a carnefice.
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Regia: Taylor Sheridan; con: Tantoo Cardinal, Norman Lehnert, Jon Bernthal, Jeremy Renner
Origine: Usa/Gran Bretagna/Canada, 2017; Durata: 111’
L'intrigo poliziesco è semplice, il suo fluire lineare, lo scioglimento dell'enigma la sola concessione alla singolarità, in un luogo ostile piegato dalla violenza e dall'isolamento, dove la legge degli uomini soccombe a quella impietosa della natura.
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Regia: Alice Rohrwacher; con: Nicoletta Braschi, Natalino Balasso, Luca Chikovani, Alba Rohrwacher
Origine: Italia, 2017; Durata: 125’
Ad rivum eundem, lupus et agnus…Qual’è il posto, e il ruolo, della bontà fra gli uomini? Un cinema libero, destrutturante, girovago.
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Regia: Ruben Östlund; con: Terry Notary, Elisabeth Moss, Dominic West, Claes Bang
Origine: Svezia/Germania/Francia/Danimarca, 2017; Durata: 142’
Östlund conferma il suo talento con un film sullo squilibrio sociale e culturale, a sua volta squilibrato, aperto alla libera interpretazione
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Regia: JR, Agnès Varda; con: JR, Agnès Varda
Origine: Francia, 2017; Durata: 89’
Un documentario che reinventa il road movie, infilando strade oblique e misurando la Francia contemporanea.
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Regia: Raoul Peck; con: Vicky Krieps, Stefan Konarske, Olivier Gourmet, Michael Brandner
Origine: Francia/ Germania/Belgio, 2017; Durata: 118’
Un film che affronta tanto la questione biografica della giovinezza di Marx, quanto la profondità del suo pensiero, senza mai spingere sul tasto della retorica, ma cercando di rendere attuale il racconto.
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Regia: Steven Soderbergh; con: Seth MacFarlane, Sebastian Stan, Riley Keough, Macon Blair, Katie Holmes
Origine: USA, 2017; Durata: 119’
Soderbergh decide di non guardare al mondo del Sud dal punto di vista della sua miseria e della sua marginalità o arretratezza, ma dal punto di vista del suo riscatto
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8 Aprile 1945
Regia: Ferenc Török; con: Péter Rudolf, Eszter Nagy-Kalozy, Bence Tasnádi, Tamás Szabó Kimmel
Origine: Ungheria, 2017; Durata: 91'
L’opera affronta in modo originale il dramma dell’Olocausto, in un anno segnato in Ungheria dalla presenza minacciosa di soldati russi.
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Regia: Leonardo Di Costanzo; con: Raffaella Giordano, Martina Abbate, Marcello Fonte Origine: Italia, 2017; Durata: 95’
Un film in un cortile: una scena chiusa, ma al suo interno si gioca una partita aperta e decisiva fra emozione e giustizia, ragione e legge, rigore e pietà, amore e vendetta.
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Regia: Ildikó Enyedi; con: Ervin Nagy, Géza Morcsányi, Zoltán Schneider, Alexandra Borbély
Origine: Ungheria, 2017; Durata: 116’
Film che ha la grazia di un discorso amoroso in punta di parola, complesso, ragionato, sottilmente doloroso, ma per una volta in stato di grazia sognante e indulgente verso il genere umano.
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Regia: Robert Guédiguian; con: Anaïs Demoustier, Jacques Boudet, Gérard Meylan,
Origine: Francia, 2017; Durata: 107’
Un appassionante racconto di crisi, in cui i riferimenti dei protagonisti vengono meno sotto i colpi dei totalitarismi moderni
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