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Scheda critica del film:

  

Microbo & Gasolina

(Microbe et Gasoil)

Il Regista

Michel Gondry nasce nel 1963 a Versailles, e ben presto si appassiona alla musica pop. Si trasferisce a Parigi ed inizia la sua carriera di musicista nel gruppo francese Oui Oui, come batterista. Il gruppo realizza due album e diversi singoli, e Gondry realizza i relativi videoclip promozionali, fino al 1992, anno dello scioglimento della band. Uno dei video diretti dal regista passa su MTV e viene notato da Björk, che gli chiede di dirigere il video di Human Behaviour.
La collaborazione con la cantante islandese prosegue a lungo, dando vita a sei video, mentre Gondry inizia a lavorare anche con artisti del calibro di Rolling Stones,, dirigendo, inoltre, acclamati e celebri spot pubblicitari, come quelli per la Levi's (lo spot Drugstore del 1994, si aggiudica un Leone d'oro al Festival internazionale della pubblicità di Cannes), la vodkaSmirnoff e laGap.
Gondry è spesso citato insieme ai registi Spike Jonze e David Fincher come rappresentanti della grande influenza dello stile dei videoclip nel cortometraggio nel mondo del cinema. Il suo primo lavoro in questo campo è ilvLa lettre (1988).
Nel 2001 approda sul grande schermo con illungometraggio Human Nature, nel quale conserva tutte le caratteristiche creative e visive dimostrate nei lavori precedenti; il grande successo arriva nel 2004 grazie a Se mi lasci ti cancello, con Jim Carrey e Kate Winslet, scritto insieme all'amico sceneggiatore Charlie Kaufman, nel quale concentra tutto il talento visivo e rivoluzionario del suo stile. Ilfilm gli vale un Oscar 2005 per la miglior sceneggiatura originale. Nel 2006 esce il suo lavoro successivo, L'arte del sogno, con Gael García Bernal e Charlotte Gainsbourg. Nel 2008 è la volta di Be Kind Rewind, con Jack Black, Mos Def, Danny Glover e Mia Farrow. Nel 2012 la docufiction The We and The I, studio sulle differenti modalità di interazione di un gruppo rispetto ai singoli, è stata scelta per aprire la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes<.

Fantasia al Potere
Michel Gondry realizza il suo miglior film da molti anni a questa parte conducendo una coppia di ragazzini in giro per le campagne francesi. […] Due alieni, due diversi, sia per ragioni fisiche che sociali, in un contesto, come quello scolastico, in cui l’omologazione è sinonimo di appartenenza al gruppo. L’high five è pacchiano per loro, così come il gergo, totalmente assente nei loro frequenti dialoghi pomeridiani o in famiglia. La tecnologia, per loro, sporca le mani ed è rigorosamente meccanica, non digitale. Finiscono per liberarsi dello smartphone, che tra l’altro non sanno usare, seppellendolo; letteralmente. Altro che nativi digitali. Il linguaggio è adulto e sospeso nel tempo, al di fuori delle consuetudini di un gruppo di ragazzi. Sembrano catapultati da un’altra epoca, seguono le loro passioni senza badare a quello che gli altri pensano o dicono. Sono ragazzi di talento, che sia quello manuale e artigianale di Gasoil che riesce a dare un motore (e vita) a mille oggetti, o quello artistico del disegnatore Microbe.
Rappresentano l’emarginazione più di un’età che di un contesto. Gondry ci conduce nella sua Versailles, ma non cerca il realismo sociale, questo chi conosce e ama il suo cinema lo sa benissimo. Il suo è un modo per omaggiare il potere dell’immaginazione, nutrendosi dell’immaginario del cinema americano anni ’80, quello dei Goonies e Stand By Me, in cui la camera si mette al livello dei ragazzi e li racconta. […] Microbe et Gasoil è un modesto film in superficie, schivo come i suoi protagonisti, ma nasconde una grande ambizione, quella di ridare all’adolescenza il potere della fantasia
(Mauro Donzelli, comingsoon.it)

Educazione sentimentale e creatività
L'autore francese pesca nella sua biografia, la ripara e la ri-arrangia come un motore, per raccontare l'avventura di due adolescenti attraverso la Francia e lungo strade secondarie che conducono alla maturità. Il percorso, che procede alla velocità del loro motore a scoppio e dentro una casa-automobile assemblata nel cortile di Gasolina, esibisce letteralmente il meccanismo della costruzione di sé. Costruzione analogica che bandisce lo smartphone e lo seppellisce con l'immaginazione e la materia fecale. Microbo e Gasolina è una commedia desueta, una boccata d'aria fresca che rinnova la simpatia del regista per quell'età in cui si inventa e ci si inventa con mezzi di fortuna. Figli di madri depresse e lunari (Microbo) o ingombrati e accidiose (Gasolina), i giovani protagonisti impiegano la propria creatività e la propria arte per fuggire le famiglie e la provincia che gli ha affibbiato soprannomi arbitrari. Assegnazioni a cui Daniel e Théo resistono dentro un film che è un manifesto gioioso sulla libertà di essere se stessi e in accordo coi propri sogni e i propri desideri. Già centrale in The We & the I, la questione della rappresentazione di sé e del potere coercitivo dello sguardo dell'altro è cruciale in Microbo e Gasolina. La coppia protagonista non ha scelto gli appellativi del titolo, che fuori dai cancelli della scuola perdono la loro legittimità, perché Daniel e Théo non sono 'minuscoli' e nemmeno 'sporchi'. [… ] Microbo e Gasolina è ancora un'educazione sentimentale (Théo sente i sentimenti di Daniel), un viaggio emozionante e coinvolgente ma anche faticoso e doloroso perché parte dall'avvertimento di una duplice solitudine e si conclude con una separazione. Microbo e Gasolina è l'incontro e la congiunzione (et) di due alterità, di due figure marginalizzate, oppositori prima che vittime del mondo adulto, troppo distratto, o di quello 'coetaneo', troppo prepotente. Non c'è dubbio allora che il ricordo di Théo farà di quell'estate sur la route i 'migliori anni' della vita di Daniel. Con Microbo e Gasolina il cinema di Gondry recupera la forma, una forma di leggerezza più pop che punk, a cui l'autore fa il verso attraverso il fratello maggiore di Daniel. Parentesi regressiva e peripezia iniziatica, Microbo e Gasolina è forse uno dei film più personali di Michel Gondry che celebra ancora una volta il potere dell'immaginazione e l'imperiosa urgenza di dare corpo ai propri sogni. Quelli sognati ad occhi aperti e quelli scovati al cinema che come in Be Kind Rewind riavvolge e rigira l'immaginario cinematografico dell'autore, analogico, fisico e performativo (costitutivo e mai descrittivo) e in grado di riprodurre interamente gli ambienti, di deformare gli oggetti e di ricollocarli funzionalmente nello spazio. Contro un mondo che diventa sempre più tecnologico, questa volta Gondry schiera due adolescenti 'riadattatori', nel modo di Jack Black, di oggetti che appartengono alla pratica quotidiana ma che il bricolage e l'ingegno malinconico trasformano in poesia.
(Marzia Gandolfi, mymovies.it)

Road movie e altro
Con uno stile scanzonato e trasognante, Gondry rispolvera il proprio tocco migliore e regala al pubblico uno dei suoi film più riusciti, una parabola che vuol stimolare i giovani a scuotersi di dosso il torpore e le avversità in cerca del proprio futuro. Il sogno che si realizza è un’esortazione e non una speranza, l’esaltazione in chiave adolescenziale della fantasia e dell’intraprendenza. Il regista piega saggiamente la propria poetica (non completamente) per affrontare la realtà, in una società in cui lo spirito proattivo e l’immaginazione sono ormai indispensabili. Microbo & Gasolina è un insieme armonico di sequenze deliziosamente d’impatto [… ] Un road movie scanzonato sì, ma comunque denso di significato e per questo da non perdere assolutamente.
(Andrea Pesoli, cineforum.it)

scheda tecnica a cura di Mathias Balbi

 



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